Notizie Notizie Mondo Verso un Natale in stile crisi, anche Intel taglia le stime

Verso un Natale in stile crisi, anche Intel taglia le stime

13 Novembre 2008 09:55

Sarà con buona probabilità un Natale meno sfavillante del solito. Almeno lo sarà negli Stati Uniti. E’ questo il messaggio che arriva dalle attese di alcuni dei maggiori gruppi statunitensi del settore dell’elettronica di consumo, quello che negli ultimi anni ha agito da traino alle spese natalizie degli americani.


L’ultima novità in questo senso è l’allarme lanciato questa notte da Intel, il numero uno mondiale dei semiconduttori per Pc, che ha ridotto le stime sui ricavi del trimestre in corso del 14%, con una previsione di un valore delle vendite di 9 miliardi di dollari e un margine di errore verso l’alto o verso il basso di 300 milioni (in precedenza le attese del gruppo erano comprese tra i 10,1 e i 10,9 miliardi). Il tutto proprio per la previsione che il Natale 2008 possa rivelarsi come uno dei più rigorosi degli ultimi anni per la spesa in personal computer. Coinvolti non sarebbero dunque solo i produttori di componentistica, ma anche quelli di software, si pensi a un gigante come Microsoft, o produttori di hardware, colossi quali Cisco Systems e Dell che proprio recentemente hanno avvertito di aver registrato un calo della domanda.


Quello di Intel è dunque solo l’ultimo tassello in ordine di tempo di un mosaico che si va arricchendo giorno dopo giorno. Risale a soli tre giorni fa la bancarotta di Circuit City, una delle maggiori catene nordamericane di distribuzione di elettronica, e a ieri l’allarme della sua diretta concorrente, Best Buy, i cui vertici hanno chiarito di non aver “mai visto uno scenario come quello attuale” tanto da prevedere attualmente un calo delle vendite per gli ultimi tre mesi dell’anno compreso tra il 5 e il 15% (che porta le stime per l’intero esercizio ad un calo compreso tra l’1% e l’8%). 


Aspettando un Natale che promette di essere in tono minore, gli americani avrebbero dunque già iniziato a tirare la cinghia per effetto della crisi e come conseguenza ad andare per primi in difficoltà sono stati i gruppi che si occupano di vendere beni ormai divenuti voluttuari, quali sono quelli ad alto contenuto tecnologico.


Per avere idea del circolo vizioso che le autorità politiche statunitensi si trovano a fronteggiare basti pensare alle dimensioni di un gruppo come Circuit City, composto da 721 negozi negli Stati Uniti e da più di 700 punti vendita in Canada. Numeri che non hanno uguali in tutta Europa.