Svalutazione yuan: per S&P’s non è guerra delle valute
La doppia svalutazione dello yuan operata dalla Cina, oltre ad aver provocato forti movimenti al ribasso sui mercati azionari, è stata letta come un episodio di guerra valutaria. Non è di questo parere Standard & Poor's. In un report l'agenzia di rating considera la mossa come "una correzione tecnica benigna volta a migliorare il funzionamento del mercato e a soddisfare le condizioni richieste dal Fondo monetario internazionale per includere la valuta cinese nel paniere della valute di riserva internazionali". Un giudizio che si allinea a quello espresso stamane dallo stesso Fondo monetario internazionale. "L'argomento secondo cui la Cina starebbe cercando di ravvivare la crescita economica e le esportazioni svalutando la sua moneta non ci convince" commenta Paul Gruenwald, capo economista di S&P's per l'area Asia Pacifico. "Le esportazioni sono in maggiore misura una funzione della domanda estera mentre il tasso di cambio gioca un ruolo secondario".