Le Borse tremano ancora, Milano arriva a cedere oltre il 7%
Ribassi degli indici che hanno superato in mattinata anche i sette punti percentuali, sospensioni a raffica e panico dilagante per una crisi che sembra al momento non trovare soluzioni. E’ ancora una giornata nera quella che si profila per Piazza Affari e per tutte le Borse europee, che seguono la scia tracciata in precedenza da Wall Street e da Tokyo, che stamattina ha chiuso in ribasso di oltre il 9%. A Milano l’indice S&P/Mib cede il 6,51% a 22085 punti e il Mibtel il 6,25% a 16699 punti. Il Dax tedesco cede il 6,18%, il Cac40 francese il 6,20% e il Ftse100 britannico il 5,28%.Tra i titoli sospesi fin dai primi minuti, Unicredit e Saipem, congelate quando perdevano più del 10%, ma all’interno dell’S&P/Mib non si registra nemmeno un segno positivo.
La tempesta che imperversa sui finanziari internazionali non accenna a placarsi e non resta altro che studiare nuove soluzioni per far fronte al tonfo delle Piazze internazionali. Gli incontri tra i grandi dell’economia, tra i diversi Governi, si susseguono a ritmo serrato. Si studiano a tavolino nuovi interventi per fare riprendere fiato ai mercati e cercare di tenere sotto controllo il panico.
Lo Tsunami finanziario che si è abbattuto su America ed Europa fa sempre più paura. E anche l’Italia studia le contromosse. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha convocato per oggi un vertice straordinario a cui prenderanno parte Banca d’Italia, Associazione bancaria italiana (Abi), Confindustria e Mediobanca. L’intento è quello di “salvare il salvabile”, evitando così un vero e proprio black out tra il sistema creditizio e le imprese dagli effetti devastanti per il Paese. Studiare un piano anti crisi, visto che, secondo il numero uno di via XX settembre, il peggio deve ancora arrivare . La situazione peggiora di giorno in giorno, dunque. Solo una settimana fa, il Tesoro in una nota stampa faceva sapere che “queste tensioni sono del tutto ingiustificate alla luce della solidità patrimoniale e della soddisfacente situazione di liquidità di tutte le principali banche italiane, come anche testimoniato dagli indicatori di solvibilità elaborati dal mercato e da esso continuamente aggiornati”. Ora, si temono soprattutto le ripercussioni che potrebbero sopraggiungere da questo crac finanziario, il peggiore dell’ultimo ventennio.
L’idea che sta prendendo sempre più piede è un intervento concertato delle maggiori banche mondiali per tagliare all’unanimità il costo del denaro. Intanto, da una parte all’altra dell’oceano la parola emergenza è sulla bocca di tutti. L’America, dove la crisi è nata e si è infiammata, chiede un intervento globale e coordinato contro la crisi finanziaria internazionale. Tanto che ieri il presidente degli Usa, Geroge W. Bush ha lanciato l’idea di un G8 straordinario. È sempre di ieri la telefonata di Bush alle controparti continentali per sollecitare un intervento concertato. Ma il condizionale rimane d’obbligo in questo scenario. Della fattibilità o meno del meeting si parlerà nel corso nel prossimo G7 finanziario in programma nel fine settimana a Washington. Ma giù lunedì, Silvio Berlusconi vedrà Bush e discuteranno per primi se e come convocare il G8.
(notizia aggiornata alle ore 10.50)