Istat: inflazione rallenta, a giugno +0,3%. Ai minimi dal 2009
A giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) in Italia, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% nei confronti di giugno 2013 (era +0,5% a maggio), confermando la stima preliminare. Lo rende noto l’Istat. E’ il livello più basso da quasi cinque anni (ottobre 2009). Su base mensile l’indice è in crescita dello 0,1%. Il calo dell’inflazione, spiega l’istituto di statistica, è in primo luogo da attribuire all’accentuarsi della diminuzione dei prezzi degli alimentari non lavorati; contribuiscono in misura minore anche le decelerazioni della crescita su base annua dei prezzi degli alimentari lavorati, dei beni energetici non regolamentati e dei servizi relativi all’abitazione.
L'”inflazione di fondo”, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,7% (dallo 0,8% di maggio) e al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,5% (da +0,6% del mese precedente). L’aumento mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente ai rialzi – su cui incidono fattori di natura stagionale – dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,7%). L’inflazione acquisita per il 2014 è stabile allo 0,3%. Rispetto a giugno 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,3% (era -0,1% a maggio) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi scende allo 0,8% (da +0,9% del mese precedente). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di un decimo di punto percentuale rispetto a maggio 2014. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona non variano in termini congiunturali mentre diminuiscono dello 0,5% in termini tendenziali (da +0,1% del mese precedente). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto crescono dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,3% nei confronti di giugno 2013 (dal +0,5% registrato a maggio).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua, in rallentamento di due decimi di punto percentuale rispetto a maggio (+0,4%). Anche in questo caso, la stima preliminare è confermata. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,3% rispetto a giugno 2013.
Coldiretti: consumi frutta e verdura in calo del 12%
“Sono i vegetali freschi a far segnare il maggior crollo dei prezzi con un calo del 12% al consumo con effetti che sono molto più pesanti sulle imprese agricole, ma anche sui consumatori con gli acquisti che sono scesi per la frutta e verdura ben al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di almeno 400 grammi per persona al giorno”. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione a giugno che con un calo per l’alimentare dello 0,6% evidenziano i pericolosi effetti della spirale deflazione e consumi sulla tavola degli italiani.
“Il consumo di frutta e verdura degli italiani è sceso al minimo dal 2000 perché le famiglie sono state costrette a tagliare gli acquisti e a mettere oltre 100 chili di ortofrutta in meno in media nel carrello nel l 2013 ma la situazione – sottolinea la Coldiretti – si è aggravata pesantemente nel primo semestre di quest’anno per l’effetto congiunto della crisi economica e del maltempo”. “Nel corso del 2013 – spiega la Coldiretti – sono state acquistate complessivamente dagli italiani 7,8 milioni di tonnellate di ortofrutta con una netta prevalenza della frutta con 4,2 milioni di tonnellate sulla verdura che è scesa a 3,6 milioni di tonnellate”.