Utili 2024 record, dividendo e guidance 2025: tutto sui conti di Intesa Sanpaolo e view analisti sul titolo
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Fonte immagine: Getty
Intesa Sanpaolo si appresta a dare in pasto ai mercati i conti 2024 con sguardo inevitabilmente rivolto alle sfide del nuovo anno, a partire dalla prospettiva di tassi di interesse sempre più bassi e quindi la necessità di trovare contromisure al calo del margine d’interesse netto.
Intesa Sanpaolo verso utili record
Intesa, che in questi mesi si fregia del primato di maggiore banca dell’area euro per valore di mercato davanti a Bnp e Santander, diffonderà i numeri relativi al quarto trimestre e all’intero 2024 oggi verso le ore 13 e seguiti dalla conference call del ceo Carlo Messina alle ore 15 e successivamente alle 17 è prevista anche una conferenza stampa. Sarà di certo un’occasione ghiotta per chiedere al banchiere lumi al ceo anche sugli ultimi sviluppi nel risiko del credito, con l’Ops di Mps su Mediobanca e la partita Generali sempre più al centro dopo la mossa di Unicredit (che ha acquistato il 4,1% del capitale).
La maggiore banca italiana dovrebbe aver chiuso il 2024 con profitti record. Non è da escludere che superi il consensus sul fronte net interest income (NII). Stando a quanto calcolato da Bloomberg potrebbe avvicinarsi a 3,8 mld nel 4° trimestre grazie a un contributo più forte delle coperture, che potrebbero far salire le stime per il 2025 a oltre 15 miliardi di euro. Ciò porterebbe anche a ricavi stabili quest’anno rispetto alle previsioni di un calo dell’1%.
Relativamente al solo quarto trimestre 2024, Equita indica un moderato arretramento del margine d’interesse netto a 3,8 miliardi (-4% t/t; -6% a/a), utile operativo a 3 miliardi (+2% a/a) e utile netto a 1,4 miliardi.
Sull’intero 2024 Banca Akros stima che Intesa riporti un utile netto in crescita dell’11% a 8,55 miliardi, sostanzialmente in linea con la guidance di Intesa che è di 8,5 mld. I ricavi 2024 sono visti in crescita del 6,5% a 26,8 miliardi guidati dalla crescita del 6,4% margine di interesse a 15,6 miliardi, nonché commissioni nette stimate in aumento dell’8,3% a 9,3 miliardi di euro grazie a flussi netti AM positivi e alla performance dei mercati finanziari. Le entrate assicurative sono previste in aumento del 3% a 1,7 miliardi di euro, mentre quelle da negoziazione a soli 245 milioni data la prudente gestione del portafoglio titoli. I costi operativi sono previsti in aumento dell’1% a 11,5 miliardi, l’utile operativo lordo a 15,3 miliardi (+11%) con rapporto C/I del 42,8% rispetto al 45,1% dell’anno precedente. Attesa anche una solida situazione patrimoniale con un CET1 ratio stabile su base trimestrale al 13,9%.
Focus anche su dividendi e su guidance 2025
Considerando la policy sui dividendi (payout al 70%), l’ammontare della cedola dovrebbe essere di 0,33 euro per azione (0,17 euro già staccati a novembre con acconto) per un tale di 5,9 mld stanziati per remunerare i soci. Dividendo quindi in decisa crescita rispetto agli 0,296 euro dell’anno scorso e che confermerebbe la banca ai vertici in Europa in termini di remunerazione dei soci.
Proiettando lo sguardo a quello che potrà essere il 2025, indubbiamente l’ambiente si presenterà meno favorevole per le banche con tassi Bce attesi in ulteriore discesa. Quest’anno l’effetto tassi sui margini d’interesse è destinato a farsi sentire maggiormente. La Bce da giugno a dicembre ha già tagliato quattro volte il costo del denaro portandolo dal picco del 4% al 3% attuale e ad oggi in mercato si attende un’altra sforbiciata di 25 punti base a fine mese a cui dovrebbero fare seguito altre mosse nella stessa direzione nel corso dell’anno con tassi attesi scendere in area 2%.
Minori tassi che rischiano di pesare, come detto, sul margine d’interesse. Per quest’anno la banca guidata da Carlo Messina ha alzato l’asticella a 9 miliardi per quanto concerne l’utile netto. Il vero test per Intesa sarà la sua capacità di convertire i depositi in asset in gestione in modo da compensare un NII più debole. “Per il 2025-26, prevediamo che il gruppo confermi la guidance per un utile netto di circa 9 miliardi di euro all’anno, sulla base di una strategia di crescita completamente organica, senza appetito per M&A”, spiega Akros.
Bloomberg ritiene che Intesa ribadirà domani la sua previsione di utile netto per il 2025 di 9 miliardi di euro, con il costo del rischio come delta chiave da monitorare. “Il rapporto prezzo/valore contabile di 1,2 volte della banca, il 20% in più della media dei pari europei, suggerisce che gli investitori potrebbero essere difficili da accontentare”, aggiungono gli esperti di Bloomberg Intelligence.
Tra analisti raffica di buy
Su Intesa a prevalere sono i giudizi positivi positivi con 20 “buy”, 4 “neutral” e due “sell”. Il prezzo obiettivo medio ammonta a 4,59 euro, ossia un potenziale upside di quasi il 10% rispetto ai prezzi attuali. Tra gli analisti i più positivi sono quelli di JP Morgan con obiettivo tondo a 5 euro.
Il titolo Intesa da inizio anno segna un progresso di oltre il 7% e si è portato nelle ultime settimane sui nuovi massimi dal 2008. Negli ultimi 12 mesi Intesa Sanpaolo è balzata in avanti del 48% e presenta una capitalizzazione di 74 miliardi che la pone come maggiore banca dell’UE per market cap.