Crisi globale per il mercato dell’auto
Frena ovunque, con tassi di rallentamento a doppia cifra, il mercato dell’auto. I dati sulle immatricolazioni di giugno diffusi ieri in Italia e in Francia e oltreoceano negli Stati Uniti evidenziano uno stato di crisi profondo e diffuso su scala planetaria.
In Italia nel mese scorso le immatricolazioni hanno registrato una diminuzione del 19,5%. Nessuno tra i maggiori marchi è riuscito a incrementare le vendite. Il gruppo Fiat ha limitato le perdite con un -16,5%, che ha comunque confermato il quadro pessimo già tracciato dall’amministratore delegato Sergio Marchionne. Ieri peraltro lo stesso Marchionne ha ribadito le previsioni di utile e di cash flow per 2008 e 2009, annunciando anche un adeguamento dei prezzi ai maggiori costi delle materie prime che coinvolgerà tutti i brand del gruppo. Gli aumenti medi sui listini saranno pari all’1,5%. La flessione della domanda potrebbe però farsi sentire anche sui livelli occupazionali nel settore. A questo proposito Fiat ha già fatto sapere che dal 28 al 31 luglio scatterà la cassa integrazione nell’impianto di Melfi. Ieri il titolo Fiat ha perso il 3,6%, chiudendo appena sopra i 10 euro. Da inizio anno il titolo Fiat ha perso più del 42%. Si tratta tuttavia di un fenomeno che coinvolge tutto il settore europeo. La componente auto del Dj Euro Stoxx 50 ha perso da gennaio oltre il 30% per effetto del caro petrolio ma anche della previsione che le difficoltà dell’economia possano gravare in prima battuta sui consumi di beni durevoli. Il previsto rialzo dei tassi da parte della Bce avrebbe poi l’effetto di chiudere ancor più il rubinetto dei finanziamenti, un canale molto importante per il settore.