Notizie Notizie Mondo Trimestrali USA Citigroup: paura utili. Arriva l’annuncio su oneri legati ad Argentina e Russia

Citigroup: paura utili. Arriva l’annuncio su oneri legati ad Argentina e Russia

11 Gennaio 2024 15:50

Le brutte notizie arrivate da Citigroup sono state diffuse appena due giorni prima della pubblicazione degli utili relativi al quarto trimestre del 2023.

In vista della trimestrale che sarà diffusa dal gigante domani, venerdì 12 gennaio, il colosso di Wall Street guidato dalla ceo Jane Fraser ha annunciato nella serata di ieri che gli oneri che graveranno sul suo bilancio a causa dell’esposizione verso il peso argentino e la Russia, e altri legati ai costi della ristrutturazione che la banca sta portando avanti, sono risultati decisamente più alti rispetto a quanto era stato anticipato dal direttore finanziario Mark Mason, qualche settimana fa appena.

Intanto, nelle ultime ore è arrivata la notizia relativa all’accordo raggiunto tra l’Fmi (il Fondo Monetario Internazionale) e Buenos Aires.

L’intesa prevede l’erogazione da parte dell’istituzione di Washington di prestiti per un valore di 4,7 miliardi di dollari, nonostante l’Argentina non sia riuscita a restituire negli ultimi mesi un prestito da $43 miliardi.

Citigroup paga esposizione verso Argentina dopo mossa Milei sul peso

Le cifre sono impressionanti.

Citigroup ha annunciato che sui risultati di bilancio del quarto trimestre del 2023 che diffonderà domani peseranno oneri di ben $880 milioni, derivanti dalle perdite legate alla sua esposizione verso il peso argentino, e altri oneri di ristrutturazione del valore di $780 milioni.

Il tutto è inciso nel comunicato “Message from Mark Mason on Citi Financial Disclosure”, firmato dallo stesso CFO del gruppo, che è stato diffuso nella serata di ieri.

Citi prevede ora, per la precisione, “un calo del fatturato di $880 milioni circa in Argentina, a causa della svalutazione del peso argentino, decisa dal governo alla metà di dicembre per cercare di stabilizzare l’economia malandata” del paese.

Il riferimento è all‘insieme di misure shock che sono state annunciare dall’Argentina poco dopo l’insediamento del governo di Javier Milei.

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Shock Argentina: il ‘peso’ su Citigroup

Le condizioni in cui versa l’Argentina sono a dir poco disastrate:

Buenos Aires è alle prese con un’inflazione galoppante, che è volata fino a +150% nel corso dell’ultimo anno. Altri problemi sono il livello basso delle sue riserve di liquidità e il debito pubblico alto, a fronte del 40% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà.

Nel motivare le misure decise per arrestare la grave crisi che attanaglia il paese, il mese scorso il ministro dell’economia Luis Caputo ha avvertito che il peso argentino potrebbe scivolare fino a quota 800 nei confronti del dollaro Usa, nell’ambito di un piano del governo Milei teso alla sua svalutazione.

Il direttore finanziario di Citigroup non ha potuto dunque far altro che anticipare l’effetto Argentina, ma anche quello relativo alla Russia, sui conti del quarto trimestre del colosso americano, sottolineando che la variazione più significativa è stata l’aggiunta di “$1,3 miliardi alle nostre riserve, per proteggere la nostra banca dall’aumento del rischio associato alle nostre esposizioni in Argentina e a causa della continua instabilità politica ed economica in Russia”, impegnata tuttora nella guerra contro l’Ucraina.

Oltre a quel calo di $880 milioni stimato per il fatturato legato alle attività in Argentina, Citigroup ha comunicato per l’appunto anche la presenza di un onere da $780 milioni “legato ai costi di liquidazione e ad altri costi che risultano dalla ristrutturazione della nostra organizzazione”.

La banca ha ricordato che, a fronte dei costi di ristrutturazione che sta sostenendo, sta portando avanti comunque un processo che darà “chiari benefici, che ci permetteranno di ridurre la nostra base di spese, così come di semplificare la nostra banca e rafforzare la nostra attenzione verso i clienti”.

Annunciato da Citigroup anche un onere di $1,7 miliardi legato alle spese operative che la banca ha sostenuto in relazione alla valutazione speciale effettuata dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) anche su altre banche Usa, a seguito dei crac che hanno investito il settore bancario, in particolare le banche regionali, nel marzo del 2023. Crac che ha visto protagonista, tra le altre, la fine dei giochi per Silicon Valley Bank (SVB), banca californiana saltata in aria, che ha riportato a Wall Street addirittura l’incubo Lehman Brothers.

Gli oneri annunciati da Citigroup sono decisamente superiori a quelli che erano stati resi noti dal cfo Mark Mason nel corso della conferenza organizzata lo scorso 6 dicembre da Goldman Sachs.

In quella occasione, Mason aveva parlato infatti di oneri calcolati in “un paio di centinaia di milioni di dollari”.

Countdown a utili banche Usa

Così come JPMorgan, Bank of America e Wells Fargo, il colosso guidato dalla ceo Jane Fraser annuncerà i propri utili nella giornata di domani.

Occhio alla preview che è stata stilata dagli analisti sui conti dei quattro titani di Wall Street.

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Il direttore finanziario Mark Mason ha concluso il comunicato ribadendo che gli oneri annunciati oggi “non cambiano la nostra strategia”: una “strategia giusta, con ognuno di noi che sta facendo la propria parte,  con cui trasformeremo la nostra società, consentendole di esprimere il suo pieno potenziale”.

Fatto sta che il titolo non ha preso bene l’annuncio, perdendo più dell’1% già nelle contrattazioni afterhours di Wall Street della vigilia. Dopo l’annuncio a sorpresa di ieri, le azioni Citigroup sono in perdita oggi più del 2,5%.