Notizie Notizie Italia La Bce sui BTP: per Lagarde l’Italia ha lo spread che si merita

La Bce sui BTP: per Lagarde l’Italia ha lo spread che si merita

Pubblicato 9 Ottobre 2023 Aggiornato 11 Ottobre 2023 16:57

Per la Bce di Christine Lagarde, l’Italia guidata dal governo Meloni ha lo spread che si merita. Lo hanno riferito alla Reuters sei fonti vicine alla banca centrale europea aggiungendo che, secondo l’Eurotower, il valore dello spread BTP-Bund sarebbe giustificato dalle stime sul deficit italiano contenute nella Nadef.

Con la Nota di aggiornamento al Def pubblicata alla fine di settembre, il governo Meloni ha, di fatto, rivisto al rialzo l’outlook sul rapporto deficit-Pil dell’Italia per il 2023 al 5,3%, rispetto al 4,5% atteso in precedenza, e al 4,3% per il 2024 rispetto al 3,7% precedentemente previsto.

Un motivo, per la Bce, più che sufficiente a giustificare la recente corsa dello spread BTP-Bund che, nella giornata di oggi, si è avvicinato alla soglia di 210 punti base.

Dalle fonti di Francoforte non sono arrivati, tuttavia, solo rimproveri al governo Meloni.

Le stesse hanno infatti riferito all’agenzia Reuters, in via esclusiva, che la Bce a questo punto potrebbe riconsiderare l’opzione di staccare la spina al PEPP (QE pandemico) prima delle attese.

Spread e tassi BTP: il trend post Nadef

Nell’articolo “Exclusive-ECB sees Italy’s spread jump as justified but may cool PEPP talk: sources”, Reuters riassume quanto avvenuto in questi ultimi giorni che hanno seguito la pubblicazione, giovedì 28 settembre, della Nadef.

Per quanto sul trend dei BTP abbia inciso senza alcun dubbio il violento sell off che ha colpito il mercato globale dei bond, l’impatto delle nuove proiezioni sul Pil, sul deficit e debito dell’Italia è stato evidente.

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Lo spread BTP-Bund è salito subito a un soffio da quella soglia pericolo che gli strategist di Morgan Stanley avevano previsto che sarebbe stata toccata, in generale, entro la fine di quest’anno, ma non proprio nell’immediato.

Complici le forti tensioni che si sono abbattute sui Treasuries Usa, i tassi dei BTP a 10 anni hanno superato poi per la prima volta in più di un decennio la soglia del 5%.

Oggi il differenziale tra tassi dei BTP e dei Bund tedeschi a 10 anni si è avvicinato anche alla soglia di 210 punti base, chiudendo in rialzo oltre quota 206, in un contesto in cui l’avversione al rischio scatenata dall’attacco di Hamas a Israele e dalla conseguente dichiarazione di guerra annunciata dal governo israeliano di Benjamin Netanyahu ha premiato più i Bund che i BTP.

Il motivo è semplice: contrariamente ai BTP, i Bund fanno parte della categoria dei safe asset, o asset rifugio, su cui gli investitori hanno deciso oggi di puntare, in un clima di veloce escalation delle tensioni geopolitiche.

Spread giusto o no? La risposta della Bce. Che accende la speranza PEPP

In un momento in cui ci si chiede anche se lo spread sia troppo alto oppure troppo basso, una delle fonti interpellate da Reuters ha chiarito la posizione della Bce:

Credo che i problemi dell’Italia siano del tutto autoinflitti e che la reazione del mercato sia giustificata”.

La fonte ha acceso però contestualmente la speranza che la Bce ci ripensi, prima di mandare in soffitta quello che è rimasto l’unico piano, tra quelli attivi, salva BTP anti spread: il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), ovvero il QE pandemico attraverso cui la Bce continua a blindare i titoli di stato italiani.

Per noi la lezione è che la flessibilità del PEPP è preziosa”, ha detto la fonte, lasciando intendere che il piano pandemico di acquisti di asset – l’unico a sopravvivere dopo la fine dei giochi del piano APP – deve continuare a essere portato avanti con flessibilità e, dunque, non troncato “senza un’analisi approfondita”.

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Va precisato che la Bce ha smesso di acquistare nuovi bond, e dunque nuovi BTP, attingendo al programma PEPP.

Detto questo, la banca centrale europea ha deciso di portare avanti i reinvestimenti del capitale rimborsato sui titoli in scadenza fino alla fine del 2024.

Nelle ultime sessioni, tra i vari alert lanciati sui BTP si era messo in evidenza anche quello relativo alla possibilità che la Bce decidesse di staccare la spina del PEPP prima, nella sua lotta contro l’inflazione, tuttora in essere.

Tutte e sei le fonti interpellate dall’agenzia di stampa hanno però riferito che le turbolenze che stanno colpendo i mercati finanziari potrebbero complicare il dibattito su una possibile fine anticipata dei reinvestimenti, facendo slittare la discussione al prossimo anno.

E questa, se confermata, sarebbe sicuramente un’ottima notizia per i BTP che, tra l’altro, starebbero secondo alcuni economisti beneficiando del QE pandemico in modo molto più significativo rispetto a tanti altri paesi dell’area euro, in primis la Germania.

Il vantaggio è tale che qualcuno ha sottolineato che, nel caso dell’Italia, il QE (Quantitative easing) della Bce non si sarebbe neanche concluso.

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Ma il salva BTP TPI ? Ecco quando la Bce potrebbe lanciarlo

Ma cosa dire dell’altro salva BTP, accolto subito con grande differenza, che la Bce di Christine Lagarde ha lanciato nel luglio del 2022, ovvero il TPI (Transmission Protection Instrument), finora solo annunciato e mai utilizzato?

Le fonti hanno spiegato che la Bce non starebbe pensando di attivare lo strumento, in quanto il suo utilizzo richiederebbe un boom dei tassi – e quindi, nel caso specifico – dello spread BTP-Bund, non giustificato dai fondamentali. Mentre invece, per l’appunto, per Lagarde & Co. la recente fiammata del differenziale sarebbe giustificata dalle prospettive di un deficit italiano più alto.

Una fonte, tuttavia, ha individuato una soglia dello spread superata la quale potrebbe essere appropriato per la Bce iniziare a discutere in merito all’utilizzo del salva BTP TPI:

la soglia sarebbe pari a 250 punti base, non proprio lontana se consideriamo che lo scatto, nell’ultimo mese, di ben 30 punti base  (il più violento dal dicembre del 2022), ha portato lo spread a un passo dalla soglia di 210 punti base.

A quel livello, la Bce di Christine Lagarde potrebbe essere costretta, secondo la fonte, a intervenire per salvare, di nuovo, l’Italia.

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