Notizie Notizie Italia Bankitalia, Visco su spread e tassi BTP: per ora non da alert Bce

Bankitalia, Visco su spread e tassi BTP: per ora non da alert Bce

13 Ottobre 2023 11:14

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, prossimo a cedere lo scranno più alto di Palazzo Koch al collega Fabio Panetta (esponente del Comitato esecutivo della Bce), ha commentato oggi il recente scatto dello spread BTP-Bund e il trend dei tassi dei titoli di stato italiani, in un’intervista rilasciata a Francine Lacqua di Bloomberg TV.

“Al momento non ci sono segnali che indicano che lo spread si stia avvicinando a livelli tali da far intervenire la Bce – ha detto Visco – I mercati, piuttosto, hanno riserve sulla capacità dell’economia italiana di crescere”, ha aggiunto il governatore.

Ma l’allargamento dello spread, ha insistito il governatore uscente, che pur ha puntato dritto verso quota 210 punti base, pochi giorni fa, non è una preoccupazione”.

Bankitalia: Visco commenta paura spread e tassi BTP. Eccessiva o giusta?

Nell’intervista rilascia a Francine Lacqua di Bloomberg, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha commento le affermazioni del suo collega Gabriel Makhlouf, governatore della banca di Irlanda ed esponente, come lui, del Consiglio direttivo della Bce.

Nella giornata di ieri, parlando da Marrakech, Marocco, in occasione dei meeting annuali dell’Fmi, Makhlouf aveva riportato all’attenzione dei mercati il caso spread, spiegando che “quanto sta accadendo in Italia ha a che fare sia con il modo in cui i mercati stanno prezzando il rischio domestico, che con come il paese viene considerato rispetto agli altri”.

“E questo è qualcosa – aveva aggiunto il banchiere – su cui noi della Bce ci focalizzeremo in modo molto attento“.

La frase aveva portato diversi investitori a fare diverse previsioni su un eventuale, nuovo e futuro intervento della Bce di Christine Lagarde volto a proteggere e a salvare l’Italia.

Visco ha tuttavia sottolineato, parlando con Lacqua, che “i mercati dovrebbero comprendere meglio il debito pubblico italiano”, aggiungendo poi di non credere che lo spread BTP-Bund abbia toccato livelli tali da richiedere un’azione dell’Eurotower.

“La mia impressione è che, sebbene la prudenza sui conti sia necessaria – e comunque, nei prossimi anni non c’è niente che possiamo fare davvero per aumentare il nostro spazio di manovra fiscale, a parte puntare su una migliore composizione della spesa – potremo crescere di più. E credo che questo sia il motivo principale della preoccupazione dei mercati, ovvero la capacità dell’economia italiana di crescere”.

Visco aveva rilasciato qualche giorno fa un’intervista anche al Financial Times, commentando il sell off che si è abbattuto di recente sui BTP e, di conseguenza, il rialzo dello spread, a seguito della presentazione da parte del governo Meloni della Nadef, la Nota di aggiornamento al Def.

“Ovviamente bisogna capire il motivo per cui i mercati sono preoccupati – aveva detto Visco all’FT – Non credo che si tratti di una speculazione contro l’Italia. In sostanza, abbiamo a che fare con la preoccupazione (dei mercati) riguardo al potenziale di crescita dell’economia (italiana) nel lungo termine”.

Visco aveva praticamente indicato, con le sue parole, la stessa posizione della Bce in merito al trend dei tassi dei BTP e dello spread, riportata all’agenzia di stampa Reuters, qualche giorno fa, da alcune fonti dell’Eurotower.

Le fonti avevano affermato come il rialzo dello spread fosse del tutto giustificato, vista la decisione del governo Meloni di rivedere al rialzo le stime sul deficit, al fine di mantener fede alle promesse di tagli alle tasse fatte agli elettori dei partiti di maggioranza. Il messaggio era stato, in parole semplici, il seguente: l’Italia merita lo spread che ha.

Patuelli (ABI): ‘spread sale perchè debito Italia cresce sempre. Dal 1967’

In un’intervista a La Stampa, ha parlato della piaga dei conti pubblici dell’Italia anche il numero uno dell’Abi, associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, auspicando la fissazione di un cap sul debito.

Lo spread Btp-Bund, ha detto Patuelli, “sale perché il debito pubblico italiano cresce sempre. Dal 1967”.

Antonio Patuelli: “I tassi Bce non sono un problema, serve un tetto al debito pubblico, ha detto Antonio Patuelli nell’intervista rilasciata a La Stampa, facendo riferimento anche al rischio di una stangata all’Italia sotto forma di un downgrade sul rating del debito.

Per quanto riguarda la Bce, il numero uno dell’Abi ha fatto notare che i tassi, pur dopo la carrellata dei rialzi annunciata in modo incessante da Christine Lagarde, a partire dal luglio del 2022, “sono ancora più bassi di quelli americani e di quelli britannici”.

Sul rischio rating, “dobbiamo favorire un clima di fiducia internazionale, ma io non ho fiducia illimitata nelle agenzie di rating”, ha precisato Patuelli, togliendosi un sassolino dalla scarpa. Ma c’è un modo per porre fine a questa continua emorragia che assilla le casse dello Stato italiano da decenni.

“Una soluzione c’è. Bisogna fissare un tetto invalicabile al debito pubblico. Quindi se le istituzioni della Repubblica fissassero un limite insuperabile, i mercati, di conseguenza, reagirebbero positivamente. E anche lo spread si ridurrebbe”.

LEGGI ANCHE

L’Italia di Meloni, spread e tassi BTP sempre più nel radar Bce-Fmi

Goldman Sachs, torna l’alert spread e tassi BTP: a rischio Ftse MIB e banche

Bce, doccia fredda su spread e tassi BTP: la frase che gela l’Italia

La Bce sui BTP: per Lagarde l’Italia ha lo spread che si merita

Nadef e manovra, Giorgetti e quell’ansia deficit-debito. Con trauma Fmi sul Pil

Il trend dello spread BTP-Bund

Nella sessione di oggi, lo spread BTP-Bund torna a puntare verso l’alto, salendo poco al di sopra di 200 punti base, a fronte di rendimenti che rimangono però sotto la soglia del 5%, individuata come soglia pericolo da alcuni esperti, che è stata sfondata al rialzo nei primi giorni di ottobre, causa anche l’alta tensione sui Treasuries Usa: un’alta tensione che è tornata protagonista ieri, a Wall Street, con la pubblicazione del parametro tra i più importanti che monitorano il trend dell’inflazione, ovvero l’indice dei prezzi al consumo (CPI).

Il dato headline, che si è confermato superiore alle attese degli analisti, ha riacceso sui mercati la paura di tassi di interesse Usa “higher for longer”, ovvero più alti per un periodo di tempo più lungo.

Il risultato è che i tassi dei Treasuries Usa a 10 anni, nella giornata di ieri, sono volati di 11 punti base circa, salendo oltre la soglia del 4,7%.

Oggi i rendimenti fanno tuttavia dietrofront, cedendo 6 punti base circa, al 4,6455%.

I tassi dei Treasuries a 2 anni arretrano al 5,0368%.

I tassi dei BTP decennali, invece, sono in rialzo, per l’appunto, oltre il 4,75%.