Auto: stretta finale sugli aiuti
Cresce l’attesa per gli interventi che il Governo potrebbe decidere già domani a favore del settore dell’auto. Sarà infatti aperto il tavolo di discussione sul comparto che vedrà la presenza di Fiat ma anche delle case straniere, delle associazioni delle imprese di componentistica, dei concessionari e dei produttori di moto.
Resta da vedere quale forma assumeranno i possibili interventi, che saranno comunque coordinati su scala europea. Tra le ipotesi quella della detraibilità fiscale delle rate del credito al consumo, forma che si concilierebbe con le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi, secondo il quale “ci sono anche interventi non costosi per lo Stato ma facilitanti per la vendita delle auto”. Altre ipotesi vanno dalla più tradizionale rottamazione con incentivi per il rinnovo del parco macchine del Paese in chiave ecologica, ma si starebbe anche valutando la possibilità di incentivi per ricerca e innovazione. La dote finanziaria necessaria a coprire gli interventi potrebbe ammontare a circa 300 milioni di euro. Ieri l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha avvertito che con un calo delle vendite del 60% e senza interventi statali sarebbero a rischio 60mila posti di lavoro nell’intera filiera dell’auto. Il manager svizzero-abruzzese ha chiarito inoltre l’intenzione di richiedere un intervento per tutto il settore e non solo a sostegno di Fiat.
Intanto oggi anche la Gran Bretagna si è aggiunta alla lista dei Paesi che hanno già varato misure a favore dell’auto e della quale al momento in Europa fanno parte Germania e Francia. Il ministro per le Attività Produttive del governo Brown, Peter Mandelson, ha presentato l’intervento alla camera dei Comuni. Domani le stesse misure saranno discusse con i responsabili del settore.